Dolore alla spalla… tra emozioni e corpo.

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Dolore alla spalla… tra emozioni e corpo.

Dolore alla spalla

In questo articolo osserviamo il dolore alla spalla e le principali problematiche di questa articolazione dai 3 punti di vista che utilizzo di solito: fisico- strutturale, somato- emotivo e energetico vibrazionale.

La spalla è una struttura estremamente affascinante.

Ci permette di utilizzare le braccia in praticamente tutti i piani di movimento e, insieme al tronco, ci offre la possibilità di raggiungere oggetti intorno al nostro corpo.

La spalla non ha però solo il compito di permettere alle braccia di muoversi. Essa rappresenta, infatti, un punto di ancoraggio importante per la nostra postura. Il modo in cui portiamo o togliamo tensione dalle spalle, il controllo o l’instabilità delle nostre scapole, l’apertura o la chiusura dei muscoli anteriori sono tutti fattori che incidono sulle risposte adattative e di sostegno del tronco. In parole più semplici una corretta funzionalità delle spalle incide sull’assetto posturale di tutto il nostro corpo, sul benessere della schiena in generale e anche del tratto cervicale.

Le spalle sono due e sono simmetriche, ma solo nella teoria. Nessuno di noi è uguale nel suo lato destro e in quello sinistro per il semplice fatto che in ognuno di noi esiste una lateralità dominante ovvero l’essere destrimani o mancini. Questo comporta una struttura fisica diversa nei lati destro e sinistro del nostro corpo, frutto di una tendenza ad utilizzare principalmente il lato dominate, a partire dalla mano ma anche poi tutto il corpo: l’utilizzo principale di una mano coinvolge di più il braccio dallo stesso lato, quindi tutto il complesso della spalla, l’emitronco, un lato del bacino, un arto inferiore un lato della schiena (non necessariamente tutto dallo stesso lato, ma questo è un discorso molto più lungo)

A partire da ciò sulla spalla si possono scrivere trattati, ma noi cerchiamo di tenere a mente ciò che serve per uno stato di salute generale e un utile approfondimento personale.

La spalla si compone principalmente di 3 ossa: la scapola, l’omero e la clavicola ed esse compongono ben 5 articolazioni: 3 articolazioni vere, la gleno-omerale (o scapolo-omerale), l’acromion-clavicolare, la sterno- clavicolare e due pseudoarticolazionei, la scapolo- toracica e la subacromiale.

Senza entrare nel dettaglio è importante sapere che esse agiscono in sinergia per mantenere coordinazione e stabilità tra torace, scapola e omero, prendendo appoggio posteriormente (scapola sul torace), anteriormente (clavicola su sterno) e superiormente (acromion). Se fosse un essere animato potremmo immaginare il complesso spalla come un omino aggrappato al torace davanti e indietro e bloccato superiormente, così da poter avere il corpo libero di muoversi senza uscire di sede.

dolore alla spalla

Queste articolazioni garantiscono il movimento grazie alla presenza di tendini e muscoli che lavorano in continua sinergia per mantenere stabili i rapporti articolari (tra osso e osso) e allo stesso tempo forte ed efficacie il gesto motorio fisico. Il complesso tendineo più importante è quello della cuffia dei rotatori che svolge il ruolo di stabilizzazione dell’omero sulla glenoide (articolazione della scapola), una superficie, quest’ultima anatomicamente troppo piccola e che da sola non potrebbe garantire stabilità all’omero.

Per queste ragioni quando alleniamo la spalla in presenza o meno di patologia, dobbiamo ricordarci di curare la salute di tutte queste strutture e soprattutto monitorare l’utilizzo corretto della muscolatura a favore dell’esecuzione coordinata dei movimenti di tutte le ossa interessate.

Di fronte ad una tale complessità anatomica è facile capire che una piccola disfunzione o un impegno muscolare non equilibrato possono facilmente portare a patologie o sintomatologie dolorose. Come sempre le cause possono derivare dall’esterno, dall’interno o dai entrambi gli universi.

Patologie di spalla dovute all’usura

Patologie della cuffia dei rotatori:

comprendono infiammazioni, calcificazioni, rotture parziali o totali. La cuffia dei rotatori è un complesso tendineo costituito da 4 tendini: il tendine del muscolo sovraspinato, del muscolo sottospinato, del muscolo piccolo rotondo e del muscolo sottoscapolare. Questi muscoli hanno tutti la funzione di ruotare l’omero (da qui il nome) ma anche di stabilizzarlo sulla glena formando una sorta di cuffia, appunto.

Il tendine più esposto a lesione è il sovraspinato che si infiamma o usura a causa del fatto che si posiziona tra due ossa (omero e acromion) e l’abitudine (prevalentemente originata da stress e stanchezza) di tenere i trapezi contratti, il torace in inspirazione e le spalle elevate, predispone alla compressione di questo tendine e, nel tempo, alla sua usura con comparsa di dolore alla spalla (sindrome da impingement sub-acromiale)

Lesione del tendine del capolungo del bicipite:

non appartiene al complesso della cuffia dei rotatori ma questo tendine si relaziona molto intimamente ad essa dal momento che si inserisce in un solco osseo nella testa dell’omero completamente coperto dal tendine del muscolo sottoscapolare. È coinvolto nei movimenti di elevazione e rotazione della spalla e soffre di usura soprattutto a causa di movimenti ripetutiti per motivi professionali o sportivi

Lussazione o instabilità dell’omero:

L’origine può essere sia traumatica che da movimento usurante. E’ quella condizione in cui l’omero perde contatto con la glenoide e si sposta, antero- inferiormente (più frequentemente) o posteriormente (rara). In caso di lussazione traumatica è probabile che vengano lesi anche alcuni legamenti deputati al contenimento della testa omerale.

Spalla congelata o capsulite adesiva.

Questa patologia insorge lentamente e se ne va con ancor maggior lentezza. La capsula articolare, infiammata, si retrae provocando rigidità via via crescente per l’articolazione fino al blocco anche totale del movimento. E’ un quadro che spesso si associa a problematiche sistemiche, quali diabete, infiammazione generalizzata e condizioni di natura emozionale con alterata percezione del dolore (importante in questo caso il lavoro energetico e integrato)

Artrosi scapolo-omerale:

Anche la spalla è soggetta ad artrosi come tutti i complessi articolari. Chiaramente è una condizione che si riscontra maggiormente in età avanzata ma non mancano casi anche in soggetti giovani

Altre problematiche traumatiche:

Fratture, lesioni del cercine glenoideo, lesioni tendinee traumatiche da trazione o da impatto, lussazioni eccetera.

Il dolore della spalla da un punto di vista somato-emotivo.

Il linguaggio esprime le credenze e rivela ciò che governa l’inconscio. Espressioni come “portare sulle spalle”, “avere le spalle larghe”, “sentirsi il peso addosso”, “tenere sotto la propria ala” rivelano informazioni sul vissuto emozionale in gioco nel momento attuale. Il sentito si esprime nel presente ed è proprio nell’adesso che esso va consapevolizzato.

Fermarsi a porsi le domande giuste rispetto ad un evento patologico o sintomatico rappresenta una grandissima opportunità di comprensione, risoluzione e trasformazione di sentiti emozionali che stanno chiaramente incidendo sul benessere emozionale al punto da divenire manifesti nel corpo.

Il dolore alla spalla dovuto a sindrome da impingement, per esempio, si verifica quando l’abitudine di tenere le spalle vicine alle orecchie (questa è l’espressione che utilizzo con i pazienti per definire l’omero in elevazione) è espressione dell’ansia prolungata nel tempo. Il respiro si blocca in inspirazione, il fiato è sempre sospeso e il torace si alza nel tentativo di aiutare a sostenere la situazione. Tutto il comparto cervicale e scapolare accumula tensione e si creano i presupposti per cervicalgie e infiammazioni tendinee a carico della cuffia (in particolare, come abbiamo già visto del tendine del muscolo sovraspinato)

Vediamo quindi più da vicino i più comuni sentiti emozionali che vanno a scaricare tensione sui muscoli scapolari o toracici provocando patologie  e dolore alla spalla:

  • Sentire troppo carico sulle spalle, soprattutto in relazione alle incombenze familiari. Ciò che schiaccia è la responsabilità di dover fare per sostenere, quindi di doversi prendere carico delle situazioni difficili che riguardano la famiglia o i propri genitori. Ci si sente come se gli altri non potessero farcela da soli perché hanno necessariamente bisogno del nostro sostegno e tuttavia questo sostegno sta diventando troppo pesante da portare. Allo stesso modo in cui portare ripetutamente carichi pesanti usura le spalle allo stesso modo lo fanno le responsabilità per gli altri.
  • Voler “avere le spalle larghe” per dover sopportare tutto senza lamentarsi mai è un atteggiamento che può avere certamente dei lati positivi in quanto il soggetto ha molto lavorato sulla propria volontà e il proprio valore personale, sul sentirsi forte e in grado di affrontare ogni difficoltà. Tutto bene se non si porta all’estremo. A volte è utile riconoscere le proprie debolezze e saper chiedere aiuto, perché il rischio è sempre quello di farsi troppo carico di tutto e non lasciare sufficiente spazio e tempo per se stessi.
  • Non essere in grado di sostenere/ non sentirsi all’altezza. E’ un sentito simile al precedente ma con una connotazione più intima e personale. Non sentirsi all’altezza di sostenere una relazione, un rapporto professionale o uno specifico compito lavorativo o di poter essere la spalla di qualcuno. Anche non sentirsi abbastanza abile è una chiave di lettura dal momento che, non dimentichiamo, le spalle sostengono le braccia, quindi, di fatto, la nostra operatività
  • Non poter supportare abbastanza. Anche qui la sfumatura è simile alla precedente ma si inserisce il simbolo dell’ala. Scapole e braccia sono una sorta di ali, sotto le quali, con fare protettivo, teniamo i nostri figli, alunni, nipoti, o chiunque sentiamo di dover proteggere e guidare con apprensione. La tensione emotiva porta ad aumentare la spinta in adduzione con conseguente infiammazione tendinea anteriore.
  • Libertà di essere, “non mi sento libero di esprimermi”. Il tema della libertà si associa amichevolmente con le spalle e con una zona fisica che, abbiamo visto in altre sedi, coinvolge il fare, manifestare e realizzare. Mani e braccia portano a compimento ciò che abbiamo dentro e attraverso di esse compiamo le nostre opere fisiche. Non sentirsi liberi di esprimersi attraverso l’azione e la manifestazione assomiglia alla sensazione che ha un uccello quando gli viene legata un’ala in modo che non possa volare. Quante volte desideriamo prendere il volo ma non riusciamo perché non ci sentiamo liberi di farlo? Che la causa sia esterna o interna poco importa, è interessante fare luce su questo percepito e iniziare a scioglierlo per liberarsi e ridurre le tensioni della spalla

In questo video ti propongo alcuni esercizi molto basici, ma che, se eseguiti con consapevolezza, ti aiutano ad approfondire la conoscenza del tuo gesto motorio e a sentire in quali momenti si manifestano i sintomi e quali strutture coinvolgono.

dolore alla spalla

 

Il dolore alla spalla dal punto di vista energetico-vibrazionale

Le energie coinvolte in tutto ciò che abbiamo visto sono diverse:

Sicuramente è un zona in cui prevale la vibrazione del blu del quinto chakra (vedi qui cosa sono i chakra)

I temi dominanti sono la libertà di essere e, soprattutto di esprimersi, attraverso la voce e l’azione. Ma attenzione, la verità profonda del blu non è il semplice fare ciò che si vuole senza responsabilità alcuna, anzi. È un libertà intelligente e consapevole, fondata sulla chiarezza dei propri valori personali e sulla consapevolezza che agire guidati da essi è l’unico modo per percepire integrità interiore e libertà di espressione.

Quando emerge un problema o dolore alle spalle l’invito non è mai quello di liberarsi di tutte le responsabilità lavandosi le mani dai problemi propri o della propria famiglia.

La domanda utile da farsi è piuttosto:

Sto gestendo questo compito in allineamento con i miei valori e ciò in cui credo? O sto andando contro di me per sostenere quelli di qualcun altro?

Possiamo fare le stesse cose con una energia diversa dentro di noi riuscendo a portare il nostro contributo dove richiesto ma mantenendo la nostra coerenza interiore. La vera trasformazione si realizza all’interno e si intravede all’esterno. È un lavoro profondo e personale ma che ci può aiutare a migliorare la comunicazione dei nostri bisogni e delle nostre credenze, a cambiare atteggiamento verso le situazioni che si presentano nella nostra vita e cambiare, inevitabilmente stato fisico e persino postura.

Abbiamo parlato di valore personale e sentirsi all’altezza delle situazione quindi inevitabilmente intervengono le energie del giallo (terzo chakra), che sostiene la consapevolezza di sé e del proprio potere personale e l’energia del quarto chakra (verde) legato, fondamentalmente alla capacità di riconoscersi amore e di rispettarsi profondamente.

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Puoi leggere qualcosa in merito qui:

Capire i sintomi: dolore cervicale e alle spalle, cali di voce, cos’hanno in comune?

La schiena ti parla: cosa comunica la cervicalgia?

La personalità del blu

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Introduzione alla meditazione a colori

Lucia Primo
Lucia Primo
Sono una fisioterapista per il corpo e l'anima. Ti accompagno alla consapevolezza del tuo corpo attraverso l'ascolto la meditazione e il meraviglioso mondo del colore.

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